Le trasmissioni radiofoniche in F.M. ancora agli inizi degli anni ’70 erano saldamente in mano alla monopolista RAI e purtroppo la monofonia regnava sovrana. Nel 1974 la sentenza N. 225 della Corte Costituzionale chiuse l’era del monopolio e quindi nacquero nuove emittenti locali in concorrenza con l’emittente di stato. Le prime Radio Private, le cosiddette Radio Libere si attrezzarono prontamente per poter trasmettere in stereofonia, a differenza della RAI che provvide con un inspiegabile grande ritardo (08-11-1982). Con un sintonizzatore di buon livello e una adeguata antenna esterna la ricezione delle migliori radio era veramente piacevole. Poi, purtroppo per gli audiofili, con l’aumentare delle emittenti e delle potenze di trasmissione, l’F.M. divenne un tragico campo di battaglia dove le ormai troppe stazioni facevano a gomitate a colpi di KW. Tentai di ovviare in tutti i modi con antenne e ordigni vari, ma ben presto intuii che era una battaglia inesorabilmente persa. Migrai allora all’ascolto delle emittenti radiofoniche satellitari, in analogico e in digitale (ADR, DVB-S). Imparai, da autodidatta, a montare e orientare le mie parabole e a smanettare su vari ricevitori. L’ascolto non era più affetto da disturbi e la qualità era a volte notevole, ma il parco emittenti offerte, tranne rare eccezioni, non mi ha mai rapito più di tanto. La soluzione ideale sarebbe poi arrivata molti anni dopo con l’avvento delle WebRadio.