Filodiffusione

Una alternativa per un ascolto di buona qualità, rispetto alle trasmissioni in Onde Medie, ovviamente prima dell’arrivo delle trasmissioni in Modulazione di Frequenza, era la Filodiffusione, nata nel 1958 e ancora presente al giorno d’oggi in Italia. Si tratta in sostanza di una trasmissione radio, fruibile con apposito abbonamento, convogliata tramite linea telefonica e tecnicamente incompatibile con il segnale ADSL. La larghezza di banda del segnale audio è stata all’inizio di 7 KHz (in seguito poi portata a 15 kHz), sicuramente migliore dei 4,5 KHz delle trasmissioni a Onde Medie. Unico svantaggio è che la trasmissione dei 5 canali della RAI in collaborazione con l’operatore telefonico TIM, ai tempi SIP, avviene in monofonia per 4 canali (Rai Radio 1, Rai Radio 2, Rai Radio 3, Rai Radio Tutta Italiana) e in stereofonia esclusivamente per Rai Radio Classica. Questi due ultimi canali, senza pubblicità, furono creati ad hoc per gli appassionati di Musica Leggera (Rai Radio 4 Light conosciuta anche come IV Canale o FD Leggera) e di Musica Classica (Rai Radio 5 Classica conosciuta anche come V Canale o FD Auditorium). La stereofonia è stata ottenuta usando 2 canali, il quinto dove è trasmesso il segnale somma L + R, cioè il segnale monofonico, e il sesto dove troviamo il segnale differenza L – R. Nel caso di apparecchio stereofonico con un opportuno circuito il filodiffusore estrae le informazioni del canale sinistro L e del canale destro R. Si tratta di effettuare una somma per ottenere il canale sinistro

(L + R) + (L – R) = 2L

e di una differenza per ottenere il canale destro

(L + R) – (L – R) = 2R

Devo immaginare che ciò sia servito poiché esistono filodiffusori monofonici e stereofonici, altrimenti sarebbe stato sufficiente trasmettere sul quinto il canale sinistro L e sul sesto il canale destro R. In tal modo i filodiffusori monofonici possono ricevere sul 5 canale il segnale monofonico (L + R) e quelli stereofonici, dopo opportuna decodifica e accoppiamento, il segnale stereo. La filodiffusione può essere, in qualche modo, considerata l’antesignana dei servizi a pagamento offerti dagli attuali pacchetti di WebRadio tematiche o dai servizi di streaming On Demand. Ovviamente le tecniche di trasmissioni sono molto diverse, ma la fruizione è molto simile. Le frequenze dei vari canali sono le seguenti :

1. Rai Radio 1                 178 KHz

2. Rai Radio 2                 211 KHz

3: Rai Radio 3                 244 KHz

4. Rai Radio 4 Light        277 KHz

5. Rai Radio 5 Classica   310 KHz (segnale L + R)

6.Rai Radio 5 Classica    343 KHz (segnale L – R)

La banda utilizzata è quella delle Onde Lunghe modulate in ampiezza (dai 148,5 KHz ai 283,5 KHz) opportunamente estesa, anche normativamente, ai 343 KHz. Trovare attualmente in commercio un apparecchio per filodiffusione è ben difficile, si possono trovare buone occasioni sul mercato dell’usato. A livello di curiosità il filodiffusore mono-stereo Italtel Ela 43-29, con foto, caratteristiche tecniche e schema elettrico, è descritto in questa pagina. La filodiffusione nacque in Svizzera nel 1931 e l’attività in Italia iniziò nel 1958. Una storia di questo mezzo è disponibile a cura del Comitato Guglielmo Marconi International. Ormai il sistema è superato, tuttavia esiste ancora un nutrito parco di abbonati che lo utilizza con soddisfazione.

Aggiornamento (20 marzo 2018): vengo a sapere ora che il servizio non è più disponibile. E’ un vero peccato perché è un altro pezzo di storia della radio che va perso.

2 pensieri su “Filodiffusione

  1. Buongiorno! Non esiste disponibile uno schema di trasmettitore per filodiffusione? Mi sto approcciando a progettare è costruirlo, ma prima una occhiata a quanto già fatto sarebbe molto utile. Grazie!

    • Buongiorno, purtroppo non dispongo di questo schema. In linea di massima è un trasmettitore in AM nella banda di frequenza delle Onde Lunghe (estesa ai 343 kHz), dove però la larghezza di banda del segnale audio è più grande (7 kHz o 15 kHz).

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