Utilizzo con soddisfazione da anni un impianto Home Theatre 5.1 (ben distinto da quello stereofonico), Yamaha HTR-5730, con i diffusori in dotazione nel kit. Ora sto facendo modifiche nell’impianto in merito ai diffusori, ma questo lavoro sarà oggetto di una futura pagina. Mi è sempre piaciuto fare sperimentazione, specialmente da quando sono reperibili in commercio tante schede elettroniche cinesi di buona fattura e dal costo allettante. Mi sono riproposto quindi di assemblare un secondo impianto multicanale, che per motivi affettivi, ma anche pratici, ho battezzato come “Impianto Quadrifonico Minimalista”.
La Quadrifonia mi ha sempre affascinato, ma, ai tempi, ero un giovane studente universitario sbaioccato, per cui, dati i costi, rimasi alla finestra, comunque ben felice di essere almeno in possesso di un impianto stereofonico. Il primo impianto mi fu rubato (tranne i diffusori Pioneer HPM-50), ma dopo un certo tempo, neanche tanto breve, arrivò il secondo, sempre stereofonico. Inutile dire che al giorno d’oggi è molto difficile trovare in commercio gli apparecchi quadrifonici di allora, con i relativi decoder analogici (non pochi e incompatibili tra loro) e i relativi supporti musicali. E’ chiaro che con il passare del tempo mi è rimasto il dubbio su cosa mi fossi perso della Quadrifonia. La risposta è arrivata in questi ultimi anni, quando ho ascoltato “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd, ma anche altri lavori di vari autori, in quadrifonia (sfruttando 4.0/4.1 canali del sistema 5.1 e le codifiche dts/Dolby Digital) sul mio impianto Home Theatre 5.1. Sono rimasto fulminato da ciò che mi ero perso! In commercio attualmente esiste molto poco materiale quadrifonico che sia ascoltabile tramite le codifiche multicanale attuali dts/Dolby Digital, per cui si è rivelato prezioso il lavoro di molti appassionati che hanno conservato gli apparecchi e i supporti quadrifonici di quei tempi e hanno trasferiti questi lavori, codificandoli e diffondendoli perché potessero essere ascoltati sui moderni impianti Home Theatre. In merito alla liceità di tale operazione non mi voglio esprimere … alcuni parlano di abandonware, (anche se il termine è più indicato per il software) ma la disputa è tutta da discutere. Pur tenendo presente che l’acquisto di un impianto 5.1 Home Theatre sia ormai alla portata dei più, mi sono interessato sull’implementazione di un impianto Quadrifonico (anche se potenzialmente 5.1) che fosse alla portata della maggior parte delle tasche. Sono quindi felice di presentare questo “Impianto Quadrifonico Minimalista”.
Il cuore del sistema è costituito da un decodificatore dts/Dolby Digital (ma non solo) che ebbi occasione di recensire tempo fa in altra pagina della quale consiglio la lettura. Questo dispositivo dispone di vari ingressi: due digitali ottici Toslink, uno digitale elettrico S/PDIF e un Aux analogico.
Al di là della solita alimentazione separata, che a volte è una seccatura in quanto spesso non si ha a disposizione un interruttore per l’accensione, questo apparecchio dispone di un selettore per gli ingressi e di un commutatore tra la modalità 2.1 e 5.1. Sull’altro lato abbiamo 6 uscite audio analogiche: Front Left, Front Right, Surround Left, Surround Right, Center e SubWoofer. Dal momento che sono interessato alla quadrifonia e quindi a supporti/files che presentino segnali 4.0/4.1, ho abbandonato, nei collegamenti, l’uscita Center. Già solo con questo dispositivo disponiamo di vari ingressi ai quali collegare vari player, quali DVD e altri dispositivi, che forniscano un segnale 5.1. Ma non mi sono accontentato, dal momento che volevo collegare anche il PC a questo decoder. Purtroppo sono pochissimi i computer che dispongono di uscita digitale elettrica oppure ottica. Corre quindi in nostro aiuto una simpatica schedina che al costo di circa € 4 ci permette di superare questo scoglio. Si tratta di una board che ho recensito tempo fa e in merito alla quale vi invito alla lettura di questa pagina.
Questa scheda si interfaccia via USB con il PC, senza bisogno di driver, e fornisce in uscita una connessione digitale elettrica S/PDIF, una digitale ottica Toslink e anche un’uscita analogica stereofonica. Connettendo questa scheda, che gestisce ovviamente anche il 5.1, con un cavo in fibra ottica al decoder dts/Dolby Digital ci siamo assicurati la possibilità di utilizzare i nostri files 4.0/4.1 (ma anche 5.1 con l’aggiunta di un amplificatore e di un ulteriore diffusore) sul “Impianto Quadrifonico Minimalista”. Il limite di questa scheda è che non va oltre i 16 bit/48 kHz, ma sto aspettando con impazienza l’arrivo di una nuova scheda che arriva sino a 24 bit/192 kHz.
Dopo tutte queste premesse è d’obbligo parlare di amplificazione quadrifonica. Le soluzioni sono tante, ma per questo primo esperimento ho optato per l’uso di un paio di ottime board, dotate fondamentalmente anche di volume, di cui ho trattato in altra pagina, quando presentai una mia visione di “Impianto Audio Minimalista”.
L’amplificatore (sulla sinistra dell’immagine), dal costo di € 5,90 (spese di trasporto escluse), comprato in Spagna per far prima, è costituito da una scheda basata sull’integrato TPA3116D2, dotato di aletta di raffreddamento, che scalda ben poco e che fornisce 2 X 50 W su un carico di 4 Ω. Con due di questi amplificatori ci siamo assicurati 4 X 50 W su 4 Ω. Dal momento che i diffusori Yamaha che utilizzo sono da 6 Ω, la potenza sarà minore, ma consiglio di non esagerare con i volumi causa il possibile danneggiamento degli altoparlanti.
Per alimentare gli amplificatori consiglio un robusto alimentatore da 24 V con 6,5 A di corrente massima erogata come quello in figura. Per terminare, i più attenti lettori si saranno chiesti come implementare il canale chiamato .1. In questo caso mi sono avvalso del SubWoofer amplificato Yamaha SW-P240 dell’impianto HT, quindi, gentili lettori, ecco che è servito un possibile “Impianto Quadrifonico Minimale”. Ognuno sarà quindi libero di tentare altre soluzioni e interpretazioni, purché il fine ultimo sia sempre quello di ascoltare la Musica ! 🙂