Chi mi segue da un po’ di tempo, avrà notato che ho preso una potente “cotta” per la Quadrifonia, dovuta forse al fatto che ai tempi, giovane studente universitario senza una lira in tasca, ero condannato a guardare dalla finestra oggetti irraggiungibili, quali il preamplificatore Galactron MK16, il relativo finale di potenza MK160 e tante altre belle apparecchiature sul mercato. Fortunatamente la tecnologia, nei decenni successivi alla spiacevole debacle della Quadrifonia, ha fatto progressi da gigante e oggi, con gli attuali personal computer, possiamo far rivivere quel glorioso periodo con apparecchiature che fanno parte della normale dotazione di una famiglia media. Il dato di partenza è costituito dal fatto che non pochi appassionati di Quadrifonia hanno riversato in digitale su file l’audio a 4 canali dei loro preziosi supporti (Vinili, cassette Q8, bobine, etc. …), evitando l’oblio per queste opere. Chiaramente, da appassionato, mi sono interessato alla tecnologia utilizzata per la realizzazione/lettura di questi files a 4 canali e ai vari CoDec che possono essere impiegati per la conservazione di questi materiali audio. Premetto che tratterò questi argomenti privilegiando i formati utilizzati in Windows, che è il sistema operativo che utilizzo maggiormente, pur essendo anche un soddisfatto utente di MacOS e GNU/Linux. Per mantenere in sana economia il lavoro che andremo a fare, propongo di utilizzare il software Audacity, Open Source disponibile per varie piattaforme (Windows, MacOS e GNU/Linux).
Per avere a disposizione un file quadrifonico al di sopra di ogni sospetto, ho generato un tono sinusoidale a 440 Hz con Audacity stesso, duplicandolo per avere i 4 canali della Quadrifonia. Ricordo che per realizzare files multitraccia è necessario mettere una spunta su “Usa mix personalizzato” nel menù raggiungibile per mezzo dei comandi Modifica ⇨ Preferenze ⇨ Importa/Esporta. Diversamente il mix sarà mono o stereo. Quando si salverà il lavoro (per esempio come WAVE) tramite File ⇨ Export ⇨ Esporta come Wav ⇨ Salva ci si troverà al cospetto della seguente finestra che ci indicherà di essere sulla buona strada.
Basterà dare l’OK e ci troveremo in una finestra dove potremo inserire i metadati.
Al successivo OK il file quadrifonico sarà generato. Volendo fare una verifica sulla bontà del file, con MediaInfo, avremo (con Visualizza ⇨ Albero) la seguente conferma dell’esistenza dei 4 canali.
Tornando al discorso generale, darò per scontato di essere già in possesso dei files acquisiti, Discuteremo ora dei tipi di files che consentono di contenere al loro interno in modo discreto i 4 canali. Solitamente in questo ambito lavorando con un PC abbiamo a che fare con files WAV a 16 o 24 bit, con frequenze di campionamento comprese tra i 44,1 kHz e i 96 kHz. E’ possibile lavorare anche con un numero di bit maggiore e con frequenze di campionamento più alte, ma non so se per questa tipologia di trasferimenti sia un fatto ragionevole e conveniente. Probabilmente il formato più diffuso con il quale operare è il WAVE (.wav) che non utilizza compressione e quindi non presenta perdita dal punto di vista audio. Una possibilità interessante, per risparmiare spazio sugli hard disk, è offerta dal CoDec FLAC (Free Lossless Audio Codec, .flac) che opera una compressione lossless (senza perdita, non distruttiva) nell’intorno del 50%.
Similmente si comporta la compressione Monkey’s Audio (.ape) che ho ottenuto con il programma presente sul sito, a partire dal file WAVE.
Esistono poi CoDec con codifica lossy (con perdita, distruttiva) che raggiungono fattori di compressione molto elevati, ma che alla ricostruzione del segnale non lo riportano esattamente all’originale. Un formato molto interessante per risparmiare spazio sull’hard disk è il Vorbis (.ogg) (Non si faccia caso alla dimensione minima di questo file, dovuta al segnale molto particolare).
Il CoDec AAC permette l’uso di files multicanale, ma, in tutta onestà, non sono ancora riuscito a creare un file quadrifonico con Audacity, in questo formato. Tuttavia con il software fre:ac è possibile la conversione in AAC con estensione .m4a, per esempio, dal formato wave.
MP3 è il grande assente, dal momento che si limita alla stereofonia. Ci fu un tentativo di lanciare l’MP3 Surround, ma non ebbe purtroppo alcun successo.
Questa pagina è, ovviamente, da intendersi in continuo aggiornamento, per cui mi limiterò ad augurare a tutti una buona sperimentazione! 😉