L’LNB, Low Noise Block Converter, il “nasone” della parabola è un dispositivo parecchio complesso. Mi interesso di queste tecnologie, non tanto per la ricezione televisiva quanto per la ricezione radiofonica, visto il nutrito numero di emittenti nazionali ed internazionali che si avvalgono della trasmissione satellitare diretta. Semplificando di molto la trattazione, è costituito da un’antenna che può ricevere, selettivamente in polarizzazione orizzontale o verticale, la banda Ku compresa tra i 10,7 GHz e i 12,75 GHz, negli usi comuni radiotelevisivi. Successivamente avviene una conversione di frequenza verso la più gestibile banda compresa tra 0,95 GHz e i 2,15 GHz.
Più particolare è l’esplorazione di altre bande, ad esempio la banda C, da 3,7 GHz a 4,2 GHz, che necessita di riflettori parabolici di dimensioni imponenti, anche se non ho mai avuto l’opportunità di utilizzare tale banda. Per garantire un buon guadagno di segnale, l’LNB viene posizionato nel fuoco del riflettore parabolico, dove si concentra l’energia ricevuta. Maggiore è il diametro del riflettore, maggiore è segnale utile. In Italia, a Collegno (To), si riesce a ricevere un segnale accettabile già a partire da riflettori parabolici con diametro di 40 cm, ma è consigliabile un diametro maggiore, 60 cm o 80 cm, poiché quando le nuvole sono cariche di pioggia il segnale che proviene dal satellite subisce un’attenuazione rilevante, per non dire totale. Un LNB doppio particolare consente con lo stesso riflettore parabolico la ricezione di due satelliti a circa 6° tra di loro, tipicamente Eutelsat Hot Bird (13° est) e Astra (19,2° est) ed è visibile nella foto successiva. E’ un tipico esempio di utilizzo dei cosiddetti “fuochi secondari” del riflettore parabolico.
Chiaramente all’atto della sintonizzazione del ricevitore occorre indicare a quale LNB si fa riferimento. Per la selezione ci si avvale del commutatore interno che segue il protocollo DiSEqC.
Un capitolo a parte occupano i motori per la movimentazione delle parabole.
Attualmente è un periodo difficile per gli sperimentatori poiché le normative di molte città proibiscono espressamente l’installazione di antenne sui balconi. Questo discorso è ragionevole poiché ci sono condomìni con selve di parabole che sono inguardabili. La soluzione della parabola condominiale è interessante perché salva la situazione e placa le ire di condòmini molto esteti e poco tolleranti, ma uccide la fantasia dello sperimentatore. Tuttavia, come fare se un’appassionato vuole esplorare altri satelliti oltre al canonico Hot Bird a 13° est ? Se la normativa della vostra cittadina non proibisce l’installazione sul balcone, l’unico problema è costituito solamente dai soliti condòmini molto esteti e poco tolleranti. Non ho mai avuto problemi, ma, più che agire dopo le osservazioni quando il guaio è già fatto, preferisco giocare d’anticipo e posso garantire che funziona. Ho realizzato un basamento in legno con 4 piedini di gomma sul quale ho montato un sostegno meccanico sul quale ho calato una piccola parabola.
Abitando al quarto piano di un condominio, ho sfruttato il fatto che un riflettore parabolico, di 40-60 cm (ma anche oltre), montato molto in basso, arretrato il più possibile all’interno del balcone e possibilmente in un angolo riparato è praticamente non visibile dal livello della strada guardando il condominio di fronte. Se poi consideriamo che il mio balcone non è sporgente, ma arretrato rispetto alla facciata della casa, il gioco è ancora più facile. Quando non si fa sperimentazione consiglio di buttare il tutto in un angolo magari dietro ad una bella sedia a sdraio che nessuno si sognerà mai di farvi togliere dal balcone. Sfido chiunque, a meno che vi guardi in casa con il binocolo, a individuare l’antenna. Beh, in tal caso credo le parti vengano a rovesciarsi. Qualche vicino molto prossimo al vostro balcone potrebbe intravedere l’accrocchio, ma fortunatamente la percentuale di condòmini molto esteti e poco tolleranti è molto bassa. C’è anche da dire che l’impianto in oggetto non può essere considerato fisso per cui, qualora ci fossero eventuali osservazioni, si può giocare su questo fattore. Per assurdo, si può costruire un telaio a forma di parallelepipedo con asticelle di legno o metallo rivestito di stoffa, magari dello stesso colore del condominio, che copra il tutto. Ho fatto delle prove e ho riscontrato che la stoffa non introduce grosse perdite sul segnale. Una soluzione estrema è, se l’esposizione geografica è favorevole, se il tempo è bello e fa caldo, aprire la porta del balcone e posizionare la parabola all’interno dell’abitazione. Credo proprio che in questo caso nessuno possa dire niente. Ribadisco, comunque, che se la normativa della vostra cittadina proibisce questa cosa, suggerisco di non provare a stuzzicare la tolleranza delle Forze dell’Ordine e della Legge alle quali è sempre dovuto il massimo rispetto.