AIMP

Chi mi conosce bene, sa che sono appassionato di radio in tutte le sue forme, ma sa anche che dopo aver battagliato per decenni con i segnali FM che facevano a pugni tra di loro e poi in tempi più vicini facendo sperimentazione con i segnali DAB+ dai bitrate spesso non consolanti, sono passato convintamente alle WebRadio, al punto di fondare il gruppo di FaceBook “WebRadio Tecnica” dove ci si confronta per ottenere i migliori risultati dal punto di vista audio e artistico. Le WebRadio sono decine di migliaia, hanno il vantaggio di provenire da tutto il mondo e se il segnale è trasmesso con buoni CoDec e ad alto bitrate, la soddisfazione per l’appassionato del bel suono è garantita. Al di là dei CoDec con perdita (lossy) che comunque ad alti bitrate forniscono ottime prestazioni, sono ormai presenti decine di emittenti che trasmettono con qualità CD (16 bit/44.1 kHz) o superiore (fino a 24 bit/192 kHz) per mezzo del CoDec FLAC. In merito alla qualità artistica, il fatto che le WebRadio siano decine di migliaia darà sicuramente soddisfazione anche ai più esigenti, si tratta solo di cercare bene nel grande mare di Internet. Fatta questa premessa e rivolgendomi a chi fa uso del PC, si tratta ora di scegliere un software con il quale passare all’ascolto, oltre che dei soliti files, anche delle WebRadio. Utilizzo normalmente Foobar2000 e VLC, ma in questa occasione vorrei presentare AIMP, un ottimo software, disponibile per Windows e Android. Dopo averlo scaricato e installato, deve essere opportunamente settato per dare il meglio. All’inizio può apparire un po’ scarno, ma presto cambieremo idea.

Bene inteso che ognuno è libero democraticamente di fare ciò che gli garba, ho scelto l’impostazione “Moderno”, scuro e gli angoli arrotondati, ma è un gusto mio, come anche per le scelte successive.

Successivamente facendo click destro nel quadrato ho selezionato “Temi” ⇒ “Pandemic”. Mi sono ritrovato nella seguente situazione.

Facendo click destro sul triangolo ho selezionato “Analog Meter – Classic” e quindi, sistemando un po’ di cose, sono passato alla situazione che segue.

Già così è un bel vedere, ma, a fine di questa breve disamina, ci accorgeremo che esteticamente è possibile fare molto di più. Facendo doppio click sui VU-Meter è possibile portarli a schermo intero, cosa che ha un bell’impatto visivo. Al di là della parte grafica, AIMP ha una serie invidiabile di caratteristiche. Dispone di un equalizzatore a 18 bande, da 43 Hz a 16 kHz e, fattore molto importante per gli appassionati, può registrare le trasmissioni con una nutrita serie di possibilità.

Come visibile, il menù Preferenze, selezionabile dall’icona a forma di chiave, ha una quantità sterminata di possibilità che lascio al gusto del singolo appassionato. In merito alle WebRadio, approfittando della compatibilità con le playlist di VLC (.xspf), ho caricato  la mia “FLAC WebRadio”, come visibile in basso.

Il programma risponde molto bene e fornisce molte informazioni. Ho effettuato prove d’ascolto a casa molto piacevoli con l’impiantino della scrivania con l’amplificatore Appj in classe D (TDA3116D2) e un paio di diffusori Lonpoo LP-42. Poi sono passato all’ascolto dell’impianto vero e proprio, portando il segnale digitale del PC (tramite il solito convertitore USB-Ottico Toslink) al convertitore (Behringer SRC2496), quindi al preamplificatore (Behringer Control2USB), poi al finale di potenza 2 X 125 W su 8 Ω (Behringer A500), per chiudere il tutto su una coppia di diffusori Indiana Line Diva 655. Il risultato è decisamente d’impatto! 😉

In merito al convertitore USB ⇒ S/PDIF Ottico Toslink/Elettrico e I²S, sottolineo alcune caratteristiche in una parte della seguente pagina. Tornando ad AIMP, vorrei segnalare la possibilità di scaricare moltissime skin dal sito di AIMP. E’ sufficiente scaricarle, decomprimerle e fare su di esse un doppio click, i risultati sono sorprendenti. A seguire, presento alcune delle possibilità che ho sperimentato.

Sul sito di AIMP esiste anche uno Skin Editor con il quale potremo sviluppare le nostre creazioni. Concludo questa breve disamina in merito a questo interessantissimo software, invitandovi a tornare su questa pagina per futuri aggiornamenti. Buon ascolto! 🤗📻🎵

Technisat DIGITRADIO 10 IR

Da non pochi anni ero alla ricerca di un sintonizzatore DAB+/FM/WebRadio che non costasse uno sproposito e che permettesse anche l’ascolto delle WebRadio, magari anche quelle trasmesse con codifica FLAC. Purtroppo, non riuscendo a trovare una quadra in commercio su questo formato lossless, ho deciso di rinunciare all’opzione FLAC e quindi mi sono regalato il Technisat DIGITRADIO 10 IR che, a mio avviso, rappresenta un ottimo compromesso tra la qualità e il costo. Sul manuale non ho trovato riferimenti al FLAC, ma non demordo, magari in qualche remota maniera o aggiornamento si potrà fare.

In merito alle WebRadio FLAC, a 16 bit e 24 bit, per ora continuerò ad ascoltarle con il PC, come racconto nel seguente resoconto e, più recentemente, in quest’ultimo lavoro. La caratteristica di avere dimensioni molto compatte, grosso modo quelle di una radiosveglia, non potrà che essere apprezzata da molti, dal momento che nelle nostre case il problema della gestione dello spazio occupato dagli impianti audio spesso si fa sentire. Questo piccolo sintonizzatore, a una prima occhiata superficiale, potrebbe non rendere giustizia del fatto di essere un dispositivo parecchio agguerrito, ma, una volta testato, ci si renderà conto che può dare parecchie soddisfazioni. Non dispone di altoparlanti a bordo, offre la classica uscita analogica L e R (che utilizzo piacevolmente su un piccolo impianto secondario), ma soprattutto offre l’uscita digitale ottica Toslink, cosa che secondo me fa la differenza per un dispositivo di questo tipo. Tra le prime operazioni da fare, verrà richiesto l’accesso al WiFi di casa, cosa che permetterà di fare aggiornamenti software e di utilizzare varie opzioni di questo dispositivo.

Tornando al Technisat DIGITRADIO 10 IR, permette di svolgere 6 ben precise funzioni:

  1. Sintonizzatore DAB/DAB+ (174-240 MHz), DAB+ Cable (252-261 MHz)
  2. Sintonizzatore FM (87.5-108 MHz)
  3. Ricevitore per WebRadio (tramite connessione WiFi)
  4. Ricevitore per Podcast
  5. Ricevitore per Spotify
  6. Ricevitore Bluetooth (V5.0)

(I dati sono aggiornati dalla pagina: https://www.technisat.com/en_XX/Productsheet/352-775/?product=22920)

Un alimentatore esterno da 5 V (1 A) provvede al fabbisogno energetico del ricevitore, che richiede durante il funzionamento 1,4 W (DAB Mode), mentre in stand-by si limita a 0,72 W (con data e ora sul display). Viene fornita un’antenna a filo, che fortunatamente nel mio caso è sufficiente. Qualora ci fossero problemi per il segnale sarà d’obbligo utilizzare un’antenna interna o, meglio, esterna per la banda di ricezione che ci interessa. Il dispositivo è gestito completamente tramite telecomando e permette la memorizzazione di 90 stazioni preferite, 30 in DAB+, 30 in FM e 30 WebRadio. Sempre in dotazione c’è un cavo stereo con connessioni RCA, ma non un cavo ottico. Unico appunto che mi permetto di segnalare, per lo meno nella mia confezione (comprata tramite una piattaforma di commercio elettronico), è il manuale cartaceo solo in lingua tedesca, ma il problema è risolvibile poiché troviamo alcune traduzioni, ma non in italiano, al seguente indirizzo.

DAB/DAB+

Cominciamo dal sintonizzatore DAB/DAB+ (174-240 MHz) e DAB+ Cable (252-261 MHz). Dopo aver fatto una scansione della banda (rimando al manuale d’uso) abbiamo disponibili tutte le emittenti in ordine alfabetico, per cui conviene memorizzare (30 posizioni) le stazioni preferite nell’ordine a noi più gradito. Selezionata una emittente, in questo caso quella nella posizione 11, ci troveremo nella seguente situazione.

Da quanto si vede sullo schermo, l’emittente DAB+ è Kc2Test (che diffonde gli ottimi programmi di Jazz24, https://www.jazz24.org), è stereofonica e ha un segnale molto forte. A volte l’immagine può risultare piccola se sono presenti scritte o dati interessanti e quindi c’è il rischio di non riuscire a leggere bene. Premendo OK si può portare l’immagine a schermo intero.

Premendo il tasto Info (più volte) è possibile avere varie informazioni, ad esempio il genere di trasmissione.

Qui vediamo l’operatore DAB+ e la frequenza di trasmissione.

Possiamo vedere la potenza del segnale ed eventuali errori di trasmissione.

E’ possibile visionare il bitrate dello stream, il tipo di CoDec e se la trasmissione è stereofonica o monofonica. Sarebbe interessante avere a disposizione un segnale a 5.1 canali, dal momento che il sistema di trasmissione digitale DAB/DAB+ contempla anche la modalità DAB+/DAB surround.

E’ possibile vedere la data.

Non ci rimane quindi che l’ascolto, selezionando dalla lista dei preferiti, che può memorizzare 30 emittenti.

L’ascolto delle emittenti DAB+ è piacevole e sicuramente non presenta le difficoltà che normalmente si riscontrano con le emittenti in FM. L’unico dubbio che mi arrovella è dovuto al fatto che le emittenti nella mia zona, ma immagino in tutta Italia, hanno bitrate che vanno dai 32 kb/s ai 96 kb/s in AAC, CoDec molto performante, ma che ai bitrate molto bassi non può certamente fare i miracoli. Da qui nasce la mia preferenza per le WebRadio dove i bitrate sono spesso maggiori e dove si è giunti addirittura a trasmettere con codifica FLAC a 24 bit con frequenza di campionamento a 192 kHz. Purtroppo non sono riuscito a trovare emittenti FLAC tramite il sistema di ricerca, ma chissà che in futuro non si possa.

FM

Passando all’FM segnalo la presenza del circuito per la ricezione dei dati RDS che può aiutare nella giungla della banda in modulazione di frequenza. La ricezione è più critica rispetto al DAB+ e quindi, in questo caso, è più evidente la necessità di un’antenna dalle migliori performance. Tuttavia, per ora, proseguo con l’antenna in dotazione.

Sempre con il tasto Info possiamo individuare il genere della trasmissione e altri dati.

Qui abbiamo la frequenza di trasmissione.

E’ anche indicata la modalità Mono/Stereo di trasmissione.

Abbiamo in questa immagine la data.

Anche in questo caso abbiamo la possibilità di memorizzare 30 emittenti.

Il fatto più curioso della sezione FM di questo sintonizzatore è la presenza del segnale, tipicamente analogico, sull’uscita digitale ottica, il che significa che è stato convertito in digitale. 

WebRadio

Personalmente trovo che la modalità per la ricezione delle WebRadio sia quella che fornisce maggiore soddisfazione, per la quantità incredibile di emittenti, per la qualità audio elevatissima di molte di loro e per la provenienza di Musica da tutto il mondo, con tutte le differenti sfumature culturali. Raccomando nei settaggi iniziali di impostare la richiesta di utilizzare la qualità massima, dove immagino che verrà, quando disponibile, utilizzato lo stream a più alto bitrate. Il sistema di ricerca delle WebRadio ha moltissime opzioni, ma non ritengo che sia questo il luogo per una disamina in profondità. Ho scelto per questa prova ancora Jazz24 e sarà interessante comparare, quando avrò tempo (ma soprattutto la voglia), la versione DAB+ a 96 kb/s (AAC) con la versione WebRadio a 256 kb/s (AAC), tenendo presente che ho 61 anni, non sono un pipistrello e vorrei ascoltare la Musica e non l’impianto. 😉 Tuttavia sarà interessante fare un po’ di sedute di ascolto, giusto per capire, ma nulla di più.

Con il solito tasto OK possiamo ingrandire l’immagine.

Qui abbiamo alcuni dati dell’emittente.

Il bitrate e il CoDec impegato sono indubbiamente informazioni importanti.

Possono essere interessanti le informazioni sul buffer.

Qui viene indicata la data.

Anche in questo caso abbiamo la possibilità di memorizzare 30 emittenti. Se proprio devo fare un’osservazione, avrei gradito più spazio di memoria per le WebRadio, dal momento che sono decine di migliaia, se non di più.

Chi mi conosce sa che sono un grande appassionato di WebRadio, al punto che ho fondato il gruppo “WebRadio Tecnica” su FaceBook, dove si ragiona in merito a questa nuova forma di Radio e dove avrò piacere di accogliere chi sarà interessato. Detto ciò, credo che il vero nocciolo di questo Technisat DIGITRADIO 10 IR sia proprio il ricevitore per WebRadio dove ci si può rendere conto che il mondo è piccolo. Agli inizi delle attività radiofoniche, si ascoltava il mondo in Onde Corte, Medie e Lunghe (mia grande passione) e con la qualità di una trasmissione in Modulazione di Ampiezza, ora il futuro è delle WebRadio ma con una qualità che può anche essere altissima. Una parentesi a parte è data dalla ricezione delle radio via satellite, ma affronterò in un altro scritto questo argomento. Tornando alla qualità di ricezione, il discorso è vincolato al bitrate e al CoDec utilizzato dalle singole WebRadio, per cui sarà interessante scambiarci le esperienze. Su questo sito, http://www.barbonaglia.it, ho creato una zona denominata “WebRadio” dove ho reso disponibili molti miei lavori (notizie, liste, …) in questo ambito. Buon lavoro e buon ascolto! 🙂

Podcast

In questa modalità il ricevitore ci mette in grado di fruire dei tanti podcast messi a disposizione da emittenti e da appassionati.

E’ un mondo che conosco poco e sarà mia cura approfondire … a una prima impressione direi che potrebbe essere interessante.

Spotify

Utilizzando lo smartphone (che viene usato da telecomando) in collegamento con il dispositivo è possibile fruire del servizio di streaming Spotify.

Bluetooth

Ultima funzione, ma non per importanza, è la possibilità di effettuare un collegamento con una sorgente Bluetooth, tipicamente un cellulare. In questo caso ho mandato al dispositivo la WebRadio Ancient FM tramite TuneIn. 

Non mi dilungo su questa funzione poiché è nota alla maggior parte dei lettori.

L’ascolto

Probabilmente la parte che interesserà di più, sarà l’ascolto e i vari collegamenti che ho fatto per preservare al massimo la qualità della trasmissione. Con un cavetto ottico ho collegato il Technisat DIGITRADIO 10 IR con il convertitore (Behringer SRC2496) e da questo sono andato al Preamplificatore (Behringer Control2USB), quindi al Finale di potenza 2 X 125 W su 8 Ω (Behringer A500), per chiudere il tutto su una coppia di Indiana Line Diva 655.

Mi rendo conto che questa amplificazione possa essere considerata anomala negli ambienti Hi-Fi, ma personalmente mi soddisfa parecchio, visto anche il mio carattere smanettone in campo audio. Per chi fosse incuriosito da questa strana coppia, mi permetto di consigliare la lettura di questa pagina. Al di là della mia scelta personale, devo dire che con buoni segnali il suono ha un buon impatto e in alcuni casi “picchia forte”.

Per mio puro sfizio, ho utilizzato le uscite analogiche stereo RCA, che utilizzano il convertitore interno del dispositivo, con un piccolo impianto secondario, formato da un amplificatore in classe AB (TDA7377) che pilota i diffusori “Scythe SCBKS-1100 Kro Craft Speaker Rev. B”. 

Anche in questo caso il risultato è stato soddisfacente, anche se ovviamente in questa configurazione non c’è l’impatto dell’altro impianto. Che cosa posso dire? A me il Technisat DIGITRADIO 10 IR piace parecchio. Molto dipende dalle apparecchiature che gli girano intorno. Personalmente l’ho pagato € 129, ma ora è in offerta a quasi € 20 in meno … data la cifra si può tentare. Buon lavoro! 📻🎵🍹

 

Behringer Control2 USB

Spinto dalla mia solita insanabile curiosità, mi sono imbattuto nel Behringer Control2 USB (https://www.behringer.com/product.html?modelCode=P0BP0) che ha il pregio di fornire caratteristiche e prestazioni molto interessanti a fronte di una spesa modesta, nel mio caso € 133. Dico questo perché nel corso di questi quarant’anni di passione per l’Hi-Fi ho visto apparecchiature e accessori che hanno progressivamente fatto lievitare i prezzi, sino ad arrivare a cifre, non so quanto proporzionate al valore delle apparecchiature, che francamente faccio fatica a comprendere. Evidentemente sarà un mio limite di pensiero, fortunatamente non economico, anche se non mi sono mai concesso di spendere cifre sproporzionate. Il mio principale interesse è quello di ascoltare in modo decoroso la Musica e non l’impianto, errore che ho commesso per un certo periodo. Superata questa brutta fase, che mi faceva perdere il gusto per l’arte musicale, molte volte ho avuto riscontro che è possibile un corretto e piacevole ascolto senza spendere cifre da capogiro. Comunque, a scanso di equivoci, essendo una persona dalla visione aperta, rispetto tutte le posizioni. Dopo aver fatto questa doverosa premessa, mi permetto di segnalare questo Behringer Control2 USB, che viene definito dalla casa produttrice “High-End Studio Control and Communication Center with VCA Control and USB Audio Interface”. E’ un dispositivo per il controllo e la comunicazione in studio, quindi una macchina che fa ben di più di ciò che mi occorre. Utilizzerò questo dispositivo solamente come preamplificatore (4 ingressi) e come commutatore di impianti (fino a 3). Fatto pregevole, al giorno d’oggi non scontato (dati i troppi alimentatori esterni), è l’alimentazione interna dell’apparecchio. Segnalo che alcune immagini che seguono sono state scaricate dai media messi a disposizione dalla Behringer sulle pagine dei prodotti.

Il Control2 USB è dotato di 3 ingressi Aux bilanciati/sbilanciati con connessione jack e di un ingresso commutabile Phono/Aux con connessione RCA, addirittura sommabili tra loro. Per un uso in ambito Hi-Fi è quindi necessario comprare degli adattatori jack/RCA per potere utilizzare gli ingressi 1, 2 e 3.

Gli ingressi nel settore “Source Select” sono i seguenti:

  1. Ingresso 1: ausiliario stereo selezionabile tra -4 dB e +10 dB (con ulteriore regolazione continua tra -10 dB e + 10 dB).
  2. Ingresso 2: ausiliario stereo selezionabile tra -4 dB e +10 dB (con ulteriore regolazione continua tra -10 dB e + 10 dB).
  3. Ingresso 3: ausiliario stereo selezionabile tra -4 dB e +10 dB (con ulteriore regolazione continua tra -10 dB e + 10 dB). Se si utilizza il cavo di connessione USB con il PC è possibile sfruttare il DAC interno a 16 bit, con frequenza massima di campionamento a 48 kHz).
  4. Ingresso 4: stereo commutabile tra Linea e Phono (con ulteriore regolazione continua tra -10 dB e + 10 dB). Chiaramente, avendo questa necessità, a questo ingresso ho collegato il giradischi.

Molto comodo è il VU-Meter che può essere commutato per una misura in ingresso e in uscita, ma la caratteristica veramente interessante di questa apparecchiatura è di avere 3 uscite stereo nel settore “Monitor Select” (A, B e C) che possono pilotare, con una ulteriore regolazione continua tra -10 dB e +4 dB, ben 3 amplificazioni e quindi sostanzialmente 3 impianti diversi.

La prima uscita piloterà il finale Behringer A500 in grado di fornire 2 X 125 W su 8 Ω (1 kHz @ 1% THD).

Per scelta personale mi piace utilizzare, quando possibile, apparecchiature professionali, anche per quanto riguarda le sorgenti. Dal finale andrò direttamente alle mie adorate Indiana Line Diva 655 (tempo fa top di gamma) che da anni mi danno grandi soddisfazioni. In merito alle altre 2 uscite lascio il campo aperto, per cui mi riservo di aggiornare all’occorrenza questa pagina. Tra le idee futuribili vorrei pilotare altri impianti, dotati di amplificatori come il valvolare APPJ PA0901A (2AX7B, EL84) e altri a stato solido, sotto forma di dispositivi finiti o come schede nude, con svariati integrati (TA2024, TPA3116D2, TDA7850, YD138E, PAM8403, PAM8610,  … ), in sinergia con i diffusori che ho a disposizione (Lonpoo LP-42, Scythe SCBKS-1100, Bose Model 141, Pioneer HPM-50 e accrocchi autocostruiti futuri). In questo modo tutte le nostre sorgenti saranno a disposizione di ben 3 impianti diversi, cosa non da poco. Questo dispositivo purtroppo non dispone di Tape Monitor per cui, per utilizzare un processore di segnale, si è costretti a inserirlo tra preamplificatore e finale, cosa che non sempre è gradita ai puristi. Non volendo interporre troppe cose sul cammino del segnale, nessuno vieta di utilizzare su una delle 3 uscite il processore di segnale su un impianto dedicato. In questo momento sto pensando al mio adorato espansore dinamico a 3 bande Pioneer EX-9000 che riesce a ridare dinamica (anche se artificiale) alle incisioni più datate. Non sarebbe male costruire un impianto dedicato esclusivamente a questa funzione. Il Behringer Control2 USB è dotato inoltre di 2 uscite per cuffia con volume individuale, ma non ho ancora fatto prove in merito. Questo dispositivo dispone di 3 uscite “Recording Out” alle quali collegare, in analogico, registratori di tutti i tipi:

  1. 2 Track A (1° Registratore)
  2. 2 Track B (2° Registratore)
  3. DAW (Digital Audio Workstation). Questa uscita verrà messa in comunicazione con la scheda audio del mio PC per effettuare registrazioni in digitale. Potrebbe essere un modo, ad esempio, di riversare i vinili (o le cassette), anche se il giradischi che utilizzo attualmente, l’Audio Technica AT-LP120X, dispone anche di una uscita USB. Tuttavia, per chi non disponesse di questa possibilità USB, sarebbe una via percorribile.

Evidentemente questo dispositivo è parecchio complesso e dispone di funzioni che non ho neanche sfiorato, poiché lo utilizzo attualmente solo come preamplificatore e smistatore di impianti. Mi riservo di approfondire meglio la conoscenza di questa macchina, per cui invito il lettore a tornare periodicamente su questa pagina per altri approfondimenti.

WebRadio 24 bit/96 kHz

Già da tempo è possibile l’ascolto, molto soddisfacente, di alcune WebRadio che diffondono il loro segnale con codifica FLAC. Come noto questo CoDec permette una qualità audio pari al CD, cioè una risoluzione a 16 bit con campionamento a 44,1 kHz, ma è anche noto che questa codifica permetta anche di operare con risoluzioni maggiori. Recentemente si è affacciata alla ribalta Mother Earth Radio che presenta una risoluzione a 24 bit con campionamento a 96 kHz. Ovviamente mi sono interessato a questo evento per cercare di ricevere al meglio questo segnale e quindi ho condotto una serie di prove in merito alle quali vi relaziono. Il sito ufficiale di Mother Earth Radio è raggiungibile all’indirizzo https://motherearthradio.de, mentre l’indirizzo diretto allo stream è http://icecast3.streamserver24.com:18800/motherearth. Ovviamente, per avere il miglior risultato, dobbiamo lavorare con DAC che possano lavorare a 24 bit con campionamento a 96 kHz. Spesso non consideriamo che sulla scheda madre del nostro PC è presente una scheda audio, talvolta anche multicanale, che fornisce spesso prestazioni di buon livello. Nel mio caso, è presente sulla mainboard una sezione audio dotata di chip Realtek che può elaborare audio, da 2.0 a 7.1 canali, con una risoluzione sino a 24 bit con campionamento sino a 192 kHz. Per le esigenze dettate dai miei ascolti l’ho settata in quadrifonia (4.0) a 24 bit/96 kHz, anche se l’ascolto di questa emittente è stereofonico (2.0). Chi mi conosce bene, sa che in caso di ascolto stereofonico accendo un amplificatore, mentre in caso di ascolto quadrifonico accendo anche il secondo, quindi tanto vale fare un settaggio unico per non dover continuamente fare modifiche software. Detto ciò non rimane che andare sul software della Realtek per impostare la quadrifonia e i 24 bit a 96 kHz che ci occorrono. D’altro canto, facendo una divagazione, mi piace molto l’ascolto di materiale quadrifonico, che quasi sempre offre una risoluzione a 24 bit con campionamento a 96 kHz. Il settaggio è una operazione molto semplice, come si può constatare dalle immagini delle finestre del software che seguono. Nella prima setteremo la configurazione dei canali audio.

Nella seconda imposteremo i 24 bit/96 kHz.

Fatto ciò, non rimane che passare all’ascolto di questa emittente che ci propone materiale audio a 24 bit con campionamento a 96 kHz. Qualora volessimo affidarci a una scheda audio esterna, le operazioni da svolgere non sono molto diverse. Mi sono avvalso di una scheda esterna M-Audio Fast Track Pro, in commercio da molti anni, ma pur sempre validissima.

Dopo aver settato il software e collegata l’amplificazione è stato possibile il passaggio all’ascolto.

Se, invece, si volesse utilizzare un convertitore audio esterno (non dotato di ingresso USB) al quale siamo affezionati, la procedura diventa leggermente più complessa, ma nulla che non si possa fare con un po’ di pazienza e con una schedina elettronica esterna, di cui parlo in una parte di un articolo precedente reperibile presso questo link.

Questo dispositivo farà da ponte tra l’uscita USB del PC e l’ingresso digitale S/PDIF, ottico Toslink o elettrico coassiale, del nostro DAC. Questa scheda è in grado di trattare un segnale a 24 bit campionato a 96 kHz e, volendo, anche oltre. Ho collegato l’uscita della scheda (passando per un commutatore ottico con 6 IN/2 OUT) ad alcuni dei miei adorati componenti: 1) convertitore AD/DA Behringer Ultramatch Pro SRC2496; 2) amplificatore Pioneer A-8 (1981); 3) diffusori Indiana Line Diva 655.

Purtroppo non riesco ad ottenere i 96 kHz utilizzando il browser, ma solo utilizzando Foobar2000, come testimonia la fotografia che segue.

Foobar2000 deve essere opportunamente settato per vedere la scheda elettronica esterna con il plugin WASAPI che permette l’interfacciamento del PC con la scheda che da USB traduce alle uscite digitali ottica, elettrica ed eventualmente I²S. Per l’installazione raccomando di selezionare la nostra scheda, in Foobar2000, tramite Library ⇨ Configure ⇨  Playback ⇨ Output ⇨ WASAPI (event) : nome della scheda.

Fatte tutte queste premesse, non rimane che mettersi all’ascolto, che sicuramente premierà tutte le nostre fatiche. 📻🎵🍹  

 

Decoder Dolby® Surround PL

Comincio questo articolo con una precisazione in merito al titolo, per non andare su 2 righe, cosa molto antiestetica. Dolby® Surround PL deve essere letto come Dolby® Surround Pro Logic. Detto ciò, il Dolby® Surround è un sistema multicanale dedicato all’Home Theater ormai pressoché in disuso. Da un normale segnale stereo, codificato con questa modalità, il decoder Dolby® Surround Pro Logic provvede all’estrazione di 4 canali: frontale sinistro, centrale, frontale destro e surround. Quest’ultimo canale, surround, viene normalmente inviato a due diffusori posteriori e ha, a differenza dei primi 3 a banda intera, una banda audio limitata tra i 100 Hz e i 7 kHz. In sintesi entriamo nel decoder con un segnale stereo codificato, e ne usciamo con 4 canali, in cui i due frontali saranno da inviare all’amplificatore stereo solito e gli altri due, tramite l’amplificazione a bordo, verranno inviati al diffusore centrale e ai due diffusori surround (che diffondono la stessa cosa). Chiaramente lo sviluppo successivo dell’encoder/decoder Dolby® Pro Logic II ha portato un netto miglioramento, dal momento che siamo in presenza di 5 canali a banda intera, dove i canali posteriori sono indipendenti. Ci sono poi state le evoluzioni al Dolby® Pro Logic IIx e al Dolby® Pro Logic IIz, ma ritorniamo al Dolby® Surround Pro Logic, con la prova di un decoder usato, ma praticamente nuovo, che ho avuto la fortuna di poter acquistare per € 40. Forse qualcuno si domanderà il perché abbia acquistato questo decoder, dal momento che la decodifica Dolby Pro Logic è presente, insieme ad altre, negli amplificatori Home Theater. Non nascondo che a traviarmi sia stata una bella estetica, 4 VU-meter a LED ammiccanti, i pulsanti misteriosi “Matrix” e “Hall”, l’amplificazione on-board per centrale e surround, il telecomando, il manuale originale, il costo molto contenuto e una voglia incredibile di fare sperimentazione audio (anche unito al video) … etc., senza contare che mi piace collezionare e utilizzare questi dispositivi. Detto ciò passiamo alla presentazione del decoder.

Effettivamente è una bella unità e, come si può constatare, benché usata, è in ottime condizioni (si noti il nylon ancora presente sul telecomando). Una curiosità è il marchio “L&C Design”, che esiste e ho trovato il loro sito, ma di questo dispositivo non ho nessuna traccia, per cui non mi rimane che la prosecuzione delle ricerche. Al di là di ciò, ho collegato a questa unità, che ha on-board l’amplificazione per il centrale e il surround, due diffusori Scythe SCBKS-1100 Kro Craft Speaker Rev. B e il diffusore centrale Yamaha NX-C120. Ho collegato inoltre, all’uscita linea preposta, il Subwoofer amplificato Yamaha SW-P240. Per i canali frontali ho utilizzato l’uscita linea del dispositivo che tramite un amplificatore Fenice 20 MKT II ha alimentato i diffusori Bose Model 141.

Mi rendo conto che il posizionamento dei diffusori sulla scrivania sia indecoroso per le regole dell’Home Theater, ma chiedo venia, è stata una prova al volo del dispositivo, per constatarne il buon funzionamento. Ovviamente in futuro farò prove con più tranquillità, ma soprattutto cercherò di fare un’installazione fissa. Per l’ascolto vero e proprio ho utilizzato come sorgente analogica il computer, tramite la solita scheda DAC da € 4, collegata in USB al PC. Ho cominciato ad ascoltare files codificati in Dolby® Surround, decodifica che si ottiene premendo il pulsante “Surround”.

La decodifica è stata corretta e il suono molto soddisfacente. Premendo il pulsante “Test” il dispositivo emette un segnale che va a individuare i 4 canali, mentre il pulsante “Phantom”, in caso di mancanza del diffusore centrale, invia il relativo segnale ai diffusori frontali.

Un potenziometro regola il segnale in ingresso e un altro permette la regolazione del volume del subwoofer che ho collegato per completezza.

Il dispositivo indubbiamente più appariscente di questo decoder è il quadruplo VU-meter che ci informa sui livelli dei 4 canali ed è indubbiamente un piacere per la vista.

Molto comoda è la possibilità di regolazione, tramite pulsanti up/down, del volume del canale centrale, del volume del canale surround e del master volume.

A questo punto ho potuto testare i misteriosi pulsanti rimanenti, al di là del tasto monitor per il registratore. “Matrix” sintetizza il suono stereofonico da una sorgente mono, mentre “Hall”, a partire da un segnale stereofonico (non codificato Dolby® Surround), cerca di ricreare l’ambiente di una sala da concerto. Globalmente è un processore audio che tratta bene i segnali ed è molto piacevole all’ascolto e anche alla vista. Molto comodo è il telecomando che duplica tutti i comandi, tranne il potenziometro di input e quello del livello del segnale inviato al subwoofer.

Erano in vendita, sul sito di un noto operatore dell’e-commerce, 3 di queste unità che sono ovviamente state acquistate dagli estimatori in tempi brevi, dato il basso costo, la dotazione di accessori e il manuale originale. E’ pur vero che gli Home Theater hanno questo decodificatore, ma trovo che questo apparecchio, di non poco tempo fa, abbia un suo innegabile fascino. Esiste inoltre una nutrita discografia codificata in Dolby® Surround, come si può vedere al seguente link. Questo decoder diventa quindi un pezzo da collezione con il quale ascoltare musica, fare esperimenti audio e magari anche per andare a rivedere vecchi film, magari di fantascienza, che nei meandri della colonna sonora stereofonica analogica contengono la gloriosa codifica Dolby® Surround. Buon ascolto/visione! 😉

Amplificatore Appj con TPA3116D2

Chi, come il sottoscritto, a fine anni ’70 ha cominciato l’arduo cammino della passione per l’Hi-Fi, si ricorderà che l’amplificatore è un oggetto che ha un certo costo ed è un apparecchio che, in certe versioni, è pesante e parecchio ricercato nelle soluzioni, senza contare che i più fortunati avevano addirittura preamplificatore e finale di potenza. Per ottenere una buona qualità era quindi necessario un discreto esborso economico, dopo aver messo sul piatto tutte le caratteristiche che si volevano ottenere. Al giorno d’oggi l’impianto Hi-Fi non è quasi più nelle mire dei giovani, che spesso preferiscono i molto più maneggevoli ed economici diffusori bluetooth. Per carità, non voglio aprire una polemica, ognuno è libero di pensarla come preferisce e di spendere il proprio denaro come meglio ritiene. Tuttavia mi permetto di presentare un amplificatore di base, che, al di là delle spese di trasporto, costa meno di € 13 e ha, secondo il mio umile parere, una buona resa sonora. Si tratta dell’amplificatore stereofonico con marchio Appj, dotato di un circuito integrato audio TPA3116D2 dal quale possiamo aspettarci, come da datasheet, 2 × 50 W su 4 Ω alimentandolo a 21 V.

Devo subito aggiungere, per correttezza, che bisogna dotarsi per il funzionamento di un alimentatore esterno che deve fornire una tensione compresa tra i 4,5 V e i 26 V. Nel mio caso ho optato per i 12 V, ma prossimamente mi riserverò di fare prove anche a 24 V. Dotazione interessante di questo apparecchio è il ricevitore Bluetooth 5.0 che permette un efficiente interfacciamento, ad esempio, con un cellulare. Il passaggio da “Line” a “Blue” e viceversa è garantito con una pressione del tasto M. A impreziosire questo piccolo amplificatore ci sono due ingressi per dispositivi di memorizzazione, uno USB anteriore e un secondo per memorie TF sul lato sinistro. Ho fatto prove con files mp3 e la lettura è risultata precisa e di buona qualità. La dotazione di comandi del player è essenziale, ma efficace, play/stop, brano precedente e brano successivo. Sul display si ha giusto il tempo trascorso del brano e nulla più, ma a queste cifre ci accontentiamo, è già un di più. Non ho fatto prove ma viene anche dichiarata la possibilità di lettura nei formati wav, FLAC e Monkey’s Audio (.ape). Sul frontale è presente un ingresso ausiliario stereo mini-jack contassegnato come “Aux”. Nella parte posteriore dell’amplificatore abbiamo le connessioni per i diffusori che dispongono sia di morsettiera che di ingresso per connettori cosiddetti “banana”. Esiste poi un ingresso RCA linea e un ingresso per l’alimentazione (con + centrale). Dopo aver connesso tutti i cavi ho fatto una prova di ascolto alla scrivania utilizzando una schedina audio esterna economica USB-minijack, poco più di € 4, di cui ho già parlato in altra pagina e tramite i miei adorati diffusori monovia Bose Model 141.

Piacevole particolare aggiuntivo è la segnalazione sul display luminoso del livello del volume. Conoscevo già questo circuito integrato per averlo provato su schede nude in un paio di esperimenti che ho condotto tempo fa, l’Impianto Audio Minimalista e l’Impianto Quadrifonico Minimalista. Devo dire che mi piaceva e continua a piacermi perché coniuga una buona economia con un audio di buona qualità. In questo caso avere tra le mani un piccolo gioiellino venduto a così buon mercato mi fa ben sperare per il futuro della riproduzione audio in qualsiasi casa. Dati questi presupposti e la mia malattia ormai congenita nei confronti della Quadrifonia, si doveva presupporre che sarei andato in questa direzione. Infatti non si tratta di un acquisto singolo, ma di una acquisto doppio, che sicuramente non dissesterà le mie finanze.

Per questo esperimento ho utilizzato (per non smontare i cavi 5.1 che vanno dalla scheda audio multicanale del PC all’Home Theater), una scheda audio multicanale 5.1 esterna molto economica, meno di € 10, ma comunque ben performante.Ho utilizzato due amplificatori identici, uno per i canali frontali e uno per i canali posteriori, quindi ho utilizzato 4.0 canali dei 5.1 disponibili. Sui canali frontali sono state collegate le Bose Model 141 e sui posteriori ho collegato 2 diffusori Scythe SCBKS-1100 Kro Craft Speaker Rev. B (presi in prestito  dall’HT). Mi rendo conto di aver violato la regola dei 4 diffusori identici su un impianto quadrifonico, ma non avevo voglia di smontare le Scythe posteriori dell’HT … fate finta di niente, grazie. 😉 Ho fatto i collegamenti usando connettori “banana”, anche per velocità operativa degli esperimenti.Ho inoltre controllato che il software fosse settato in modo corretto per una riproduzione quadrifonica.

Ho settato il Foobar2000 in modo che vedesse la scheda esterna e ho cominciato a fare prove d’ascolto.Mi rendo conto che la posizione dei diffusori non sia corretta, ma, per una prova al volo come questa, ci accontentiamo. La cosa comoda di questi amplificatori è la visualizzazione del livello del volume sul display, per cui ho regolato entrambi allo stesso volume. Il volume generale può essere regolato dal PC via software, anche se alcuni suggeriscono di lasciare sempre il volume del PC al massimo per non “toccare” il segnale digitale originale. Al di là di questi aspetti, il sistema ha funzionato bene, al punto che sto pensando di realizzare un impianto quadrifonico fisso alla scrivania in merito al quale relazionerò in un prossimo prevedibile scritto. In poche parole, se vorrò ascoltare in stereofonia dal PC accenderò un amplificatore e se, diversamente, vorrò ascoltare in quadrifonia, ne accenderò 2. Come è possibile vedere la quadrifonia è alla portata di tutti. Buon lavoro! 😉

P.S.: per chi fosse interessato a vedere l’interno di questo amplificatore allego un po’ di fotografie.

WebRadio Quadrifoniche

Per la gioia degli appassionati di Quadrifonia, da un po’ di tempo sono comparse sulla scena alcune WebRadio che trasmettono in questa modalità. Dal momento che tecnicamente una normale emittente dispone della stereofonia (2.0), è evidente che sarà necessario, da parte di chi trasmette, utilizzare una qualche codifica analogica per fare entrare il segnale audio quadrifonico (4.0) in questo canale. Esistono diversi tipi di codifica analogica possibile, tra cui QS e Dolby® Pro Logic II o compatibili.Quindi quando riceviamo le WebRadio che stanno trasmettendo in quadrifonia, all’uscita della nostra scheda audio (interna o esterna che sia) avremo comunque un segnale stereo analogico. Questo segnale analogico stereofonico, opportunamente decodificato, ci restituirà i quattro segnali analogici che dovranno essere amplificati e inviati ai relativi diffusori. Premetto che la codifica QS può anche essere decodificata con successo dal decoder Dolby® Pro Logic II, presente normalmente negli impianti Home Theater, quindi tutto il discorso a seguire verterà su questo tipo di decodificatore. Chi non disponesse di un amplificatore Home Theater probabilmente sarà tentato di terminare la lettura dell’articolo in questo momento, ma mi preme anticipare che se disponete sul vostro PC di una scheda audio multicanale, c’è una soluzione gratuita via software che salverà la situazione, ma andiamo con ordine. Se disponiamo di un amplificatore Home Theater basterà collegare l’uscita stereofonica analogica della nostra scheda audio del PC all’amplificatore e precisamente all’ingresso  analogico stereo videoregistratore (VCR) o similare, purché questo ingresso possa usufruire della decodifica Dolby® Pro Logic II. Fatto ciò ci accorgeremo di essere immersi nella musica quadrifonica trasmessa da queste WebRadio. Come si può notare, con pochi semplici passaggi, potremo rendere operativa questa nuova/vecchia modalità e l’ascolto ci premierà per lo sforzo.

Se non disponete di un impianto Home Theater, ma di una scheda audio multicanale, anche solo quella presente sulla scheda madre, siete comunque fortunati, poiché esiste una modalità software gratuita per la decodifica del segnale quadrifonico. La procedura che ora illustrerò utilizza, come player per l’ascolto delle WebRadio, il noto software Foobar2000, al quale dovremo “innestare” un DSP (Digital Signal Processor). E’ possibile la decodifica, compatibile con il Dolby® Pro Logic II, tramite il plug-in DSP “FreeSurround” (foo_dsp_fsurround.dll) opportunamente innestato e configurato sul Foobar2000. Al seguente link è presente la documentazione di “Free Surround” (con anche il plug-in, un file di prova e i sorgenti). Una volta in possesso del file foo_dsp_fsurround.dll, questo andrà collocato nella cartella “components” del programma Foobar2000. A questo punto andate su “Library” ⇨ “Configure” ⇨ “Playback” ⇨ DSP Manager e selezionate con un doppio click “FreeSurround”. Comparirà il DSP nella finestra. Fate click destro e selezionate “Configure FreeSurround”. Vi troverete al cospetto della figura di cui sotto, dove potrete fare tutte le regolazioni che vi aggradano. A questo punto potrete passare all’ascolto, sicuri del fatto che la decodifica verrà fatta in tempo reale. Dopo aver completato queste operazioni, non sarà quindi necessario utilizzare nessun decodificatore hardware, dal momento che alle uscite multicanale [minijack femmina: verde (canali frontali) e nero (canali posteriori)] della scheda audio del vostro PC saranno presenti tutti i canali decodificati, che dovranno essere semplicemente amplificati. 

Suggerisco, per l’ascolto quadrifonico, di utilizzare la “Speaker configuration 4.1 (surround)”. Opzionalmente, se avete il subwoofer, potete mettere la spunta su “Redirect bass to LFE (.1) channel” scegliendo nella parte bassa della finestra gli estremi in frequenza dell’intervento.

P.S.: se non disponete di Home Theater e neanche di una scheda audio multicanale, potreste acquistare per circa € 10 il seguente economico, ma molto performante, gioiellino a 5.1 canali. In questa pagina illustro alcune caratteristiche della scheda.     Non mi rimane che l’augurare a tutti un buon ascolto quadrifonico! 📻🎵🍹

Files Multitraccia

Chi mi segue da un po’ di tempo, avrà notato che ho preso una potente “cotta” per la Quadrifonia, dovuta forse al fatto che ai tempi, giovane studente universitario senza una lira in tasca, ero condannato a guardare dalla finestra oggetti irraggiungibili, quali il preamplificatore Galactron MK16, il relativo finale di potenza MK160 e tante altre belle apparecchiature sul mercato. Fortunatamente la tecnologia, nei decenni successivi alla spiacevole debacle della Quadrifonia, ha fatto progressi da gigante e oggi, con gli attuali personal computer, possiamo far rivivere quel glorioso periodo con apparecchiature che fanno parte della normale dotazione di una famiglia media. Il dato di partenza è costituito dal fatto che non pochi appassionati di Quadrifonia hanno riversato in digitale su file l’audio a 4 canali dei loro preziosi supporti  (Vinili, cassette Q8, bobine, etc. …), evitando l’oblio per queste opere. Chiaramente, da appassionato, mi sono interessato alla tecnologia utilizzata per la realizzazione/lettura di questi files a 4 canali e ai vari CoDec che possono essere impiegati per la conservazione di questi materiali audio. Premetto che tratterò questi argomenti privilegiando i formati utilizzati in Windows, che è il sistema operativo che utilizzo maggiormente, pur essendo anche un soddisfatto utente di MacOS e GNU/Linux. Per mantenere in sana economia il lavoro che andremo a fare, propongo di utilizzare il software Audacity, Open Source disponibile per varie piattaforme (Windows, MacOS e GNU/Linux).Per avere a disposizione un file quadrifonico al di sopra di ogni sospetto, ho generato un tono sinusoidale a 440 Hz con Audacity stesso, duplicandolo per avere i 4 canali della Quadrifonia. Ricordo che per realizzare files multitraccia è necessario mettere una spunta su “Usa mix personalizzato” nel menù raggiungibile per mezzo dei comandi Modifica ⇨ Preferenze ⇨ Importa/Esporta. Diversamente il mix sarà mono o stereo. Quando si salverà il lavoro (per esempio come WAVE) tramite File ⇨ Export ⇨ Esporta come Wav ⇨ Salva ci si troverà al cospetto della seguente finestra che ci indicherà di essere sulla buona strada. Basterà dare l’OK e ci troveremo in una finestra dove potremo inserire i metadati.

Al successivo OK il file quadrifonico sarà generato. Volendo fare una verifica sulla bontà del file, con MediaInfo, avremo (con Visualizza ⇨ Albero) la seguente conferma dell’esistenza dei 4 canali.Tornando al discorso generale, darò per scontato di essere già in possesso dei files acquisiti,  Discuteremo ora dei tipi di files che consentono di contenere al loro interno in modo discreto i 4 canali. Solitamente in questo ambito lavorando con un PC abbiamo a che fare con files WAV a 16 o 24 bit, con frequenze di campionamento comprese tra i 44,1 kHz e i 96 kHz. E’ possibile lavorare anche con un numero di bit maggiore e con frequenze di campionamento più alte, ma non so se per questa tipologia di trasferimenti sia un fatto ragionevole e conveniente. Probabilmente il formato più diffuso con il quale operare è il WAVE (.wav) che non utilizza compressione e quindi non presenta perdita dal punto di vista audio. Una possibilità interessante, per risparmiare spazio sugli hard disk, è offerta dal CoDec FLAC (Free Lossless Audio Codec, .flac) che opera una compressione lossless (senza perdita, non distruttiva) nell’intorno del 50%.Similmente si comporta la compressione Monkey’s Audio (.ape) che ho ottenuto con il programma presente sul sito, a partire dal file WAVE.

Esistono poi CoDec con codifica lossy (con perdita, distruttiva) che raggiungono fattori di compressione molto elevati, ma che alla ricostruzione del segnale non lo riportano esattamente all’originale. Un formato molto interessante per risparmiare spazio sull’hard disk è il Vorbis (.ogg) (Non si faccia caso alla dimensione minima di questo file, dovuta al segnale molto particolare).

Sono a conoscenza del fatto che il CoDec AAC permetta l’uso di files multicanale, ma, in tutta onestà, non sono ancora riuscito a creare un file quadrifonico, con Audacity, in questo formato. Ogni indicazione sarà ben gradita.

MP3 è il grande assente, dal momento che si limita alla stereofonia. Ci fu un tentativo di lanciare l’MP3 Surround, ma non ebbe purtroppo alcun successo. 

Questa pagina è, ovviamente, da intendersi in continuo aggiornamento, per cui mi limiterò ad augurare a tutti una buona sperimentazione! 😉

Quadrifonia in Economia

L’appassionato di audio, già indaffarato con tutte le varie apparecchiature stereofoniche di cui dispone, quando sente parlare di Quadrifonia, ha mediamente la tendenza a cambiare strada, in quanto pensa che sia un’antichità che porta a complicazioni sovraumane e a una qualche forma di esborso allucinante. Inoltre si pone giustamente il problema del dove trovare il “carburante quadrifonico” con cui alimentare il proprio impianto. In realtà, come potrà verificare chi avrà la pazienza di arrivare alla fine di questo scritto, si può provare l’ebbrezza della Quadrifonia, male che vada, con l’esborso di pochi spiccioli e, come diceva la nota canzone, “per vedere di nascosto l’effetto che fa”. Se il vostro PC è già dotato di una scheda audio multicanale, siete già a metà dell’opera. In caso contrario, potete acquistare la seguente scheda audio reperibile in molti store su Internet anche a meno di € 10.Si tratta di una scheda audio multicanale, collegabile al PC via USB, con possibilità di uscita multicanale analogica 5.1, oltre che di una serie di caratteristiche di cui potremo parlare in seguito, qualora qualcuno manifestasse l’interesse. Mi limito a ricordare che elabora a 16 bit e le frequenze di campionamento che può trattare sono 3: 32 kHz, 44,1 kHz e 48 kHz. E’ dotata di un ingresso microfonico, di un ingresso linea e di in/out digitale ottico S/PDIF via Toslink. In merito al sistema operativo i 5.1 canali sono pienamente operativi solo utilizzando Windows. Questa scheda potrà essere la base per poter iniziare, qualora non l’avessimo mai fatto, la nostra avventura quadrifonica (ma anche 5.1). In dotazione a questo dispositivo c’è un mini CD con driver e software molto interessante di gestione dell’audio che trasformeranno la nostra macchina in un player multicanale.Come visibile dall’immagine precedente, son possibili 3 configurazioni: Stereo, Quadrifonico e 5.1 Surround. Chi conosce me e le mie passioni, sa che ho selezionato Quadrifonico. Quindi all’uscita minijack verde avremo i due canali frontali e a quella nera i due canali posteriori, conseguentemente siamo in Quadrifonia. Non andrò a discutere molto in merito al tipo di amplificazione che potremo collegare a queste uscite. Per iniziare potremmo fare una prova iper-economica con un paio di coppie di diffusori per computer, dove, vi assicuro, al di là delle prestazioni, già in questo modo è possibile intuire le possibilità di un sistema a 4 canali. Altre soluzioni di amplificazione quadrifonica le potete trovare in questa mia pagina. Se non siete dotati di materiale a quattro canali, potete provare ad ascoltare le trasmissioni quadrifoniche di alcune emittenti, che segnalo spesso nei miei due gruppi su FaceBook, “WebRadio Ascolto” e “Quadrifonia”, che trasmettono con codifica QS, decodificabile con buona approssimazione tramite Foobar2000 dotato del DSP FreeSurround (Compatibile con Dolby Pro Logic II®), come raccontato nella seconda parte di questa mia pagina. Come si può notare questa è l’esperienza quadrifonica più a buon mercato che si possa fare. Se invece siete dotati di materiale quadrifonico, sotto forma di ISO DVD Audio o di files multicanale, potreste seguire i consigli in quest’altra mia pagina. Concludendo, mi auguro di avere stuzzicato la vostra curiosità e vi auguro una buona sperimentazione! 😉

WebRadio Quadrifonica

Il mondo della radio non se la sta passando molto bene, surclassato dalla televisione che ha un fascino vincente per tanta parte della popolazione, ma comunque si difende ancora bene. La stereofonia via radio in FM, DAB+ e WebRadio non ha avuto difficoltà ad affermarsi, ma la diffusione dell’audio multicanale in ambito radiofonico, dalla Quadrifonia in avanti, ha fatto ben poco e ormai, fatte salve rarissime realtà, segna il passo. Ne consegue, quindi, che qualcuno si domanderà il perché io mi voglia cimentare in questo lavoro che propone un modo, tra i vari, per realizzare una trasmissione via WebRadio (o in FM) in Quadrifonia. Rispondo subito che è un esperimento, un esercizio di pazienza & passione e quindi non si tratta di una attività che prevede qualcosa di importante in prospettiva. Anzi, dal momento che utilizzeremo una codifica analogica ormai datata, questa esperienza ha più a che fare con il “poteva essere” che con il “sarà”. Chi, tuttavia, come me, è stato contagiato, anche se in tempi relativamente recenti, dalla Quadrifonia, comprenderà il mio infervoramento in questo esperimento. La cosa interessante è che non dovremo spendere un soldo per modificare o comprare nuove apparecchiature specialistiche, poiché lavoreremo solo in ambito software e per di più con programmi assolutamente gratuiti 😉 … ma, partiamo dall’inizio della storia. Attualmente viene pubblicato molto poco materiale quadrifonico (comunque su supporti attuali), ma molti appassionati dispongono dei supporti audio quadrifonici del periodo, siano essi dischi, cassette Q8, bobine o quant’altro. Al di là della provenienza, attuale o remota dal punto di vista temporale, è importante avere a disposizione i files multitraccia registrati su computer dai supporti, possibilmente in formato senza perdita (waw, flac, etc.) per poter proseguire in questo progetto. Chiaramente l’audio a quattro canali non può essere trasmesso per mezzo di un sistema che ne possiede solo due. Ai tempi della Quadrifonia furono quindi sviluppati vari sistemi (fondamentalmente QS ed SQ, ma ne esistono altri) che permettevano di codificare in modo analogico i quattro canali in due, permettendo comunque una buona compatibilità con l’ascolto stereofonico. Chi aveva un impianto quadrifonico con l’opportuno decoder poteva estrarre i 4 canali e inviarli, previo amplificazione, ai quattro diffusori. Similmente, tempo dopo, nacque (più che altro per uso cinematografico/televisivo) il sistema Dolby® Pro Logic II che addirittura può veicolare sino a 5 canali, ovvero due canali anteriori, uno centrale, due posteriori. Quindi, questo sistema, molto più vicino temporalmente a noi, può servire a veicolare i 4 canali della Quadrifonia. La grossa fortuna è l’esistenza del software AudioMuxer liberamente scaricabile alla seguente pagina.Questo programma permette di codificare in modo gratuito, con un algoritmo compatibile con il Dolby® Pro Logic II, ma con diversa implementazione, i files a quattro tracce in files stereofonici che poi verranno trasmessi dalla WebRadio o dal trasmettitore FM. Se qualche lettore fosse interessato a codificare personalmente qualche file per fare prove, anche solo in salotto, posso consigliare la lettura della prima parte di questa mia pagina. Il radioascoltatore sarà tenuto a essere in possesso di un amplificatore Home Theater dotato di decodifica Dolby® Pro Logic II e quindi il gioco sarà fatto. Qualora non si fosse in possesso di un amplificatore Home Theater con il decoder di cui stiamo discutendo o anche solo di un un decoder, è possibile utilizzare il solo PC, senza hardware aggiuntivo, per la ricezione delle WebRadio con l’ottimo programma Foobar2000 dotato del plugin Freesurround (che effettua una decodifica con un algoritmo compatibile con il Dolby Pro Logic II®), come tempo fa ho ampiamente documentato nella seconda parte di questa mia pagina. I 4 segnali, solo più da amplificare, saranno disponibili sulla scheda audio multicanale del vostro computer. Come si evince dalla lettura di quanto ho appena scritto, la sola trasmissione dell’audio dei files così codificati attraverso un mezzo stereofonico consente, per mezzo del decodificatore, di poter fruire della Quadrifonia. Chiaramente le codifiche matriciali qualche cosa fanno perdere in merito alla separazione dei canali, ma vi assicuro che l’effetto globale è ottimo e il gioco vale la candela. Mi permetto di aggiungere che se in FM il risultato è sempre vincente, per le WebRadio occorre fare attenzione al CoDec che si utilizza. Per tragica esperienza personale posso affermare che l’AAC distrugge la codifica quadrifonica, mentre il CoDec mp3 si dimostra il cavallo vincente. Infatti le pochissime emittenti che trasmettono attualmente in Quadrifonia per un pubblico di iper-nicchia, di solito con codifica QS, molto simile al Dolby® Pro Logic II, utilizzano l’mp3. Non so se tutta questa chiacchierata abbia acceso in voi qualche curiosità e/o qualche voglia di fare esperimenti a casa vostra, in locale o in trasmissione, per puro divertimento. Nel mio caso si è trattato di qualcosa di appassionante, anche se so già che nel mondo reale della radio non se ne farà nulla o giù di lì, ma è stato avvincente anche solo il farlo … buon lavoro! 😉