Dopo non meno di 15 anni ho deciso di rimettere in circolazione alcuni miei vecchi componenti Hi-Fi. Si tratta del sintonizzatore FM stereo Pioneer F-9 e dell’amplificatore Pioneer A-8 da 90 W per canale su un carico di 8 Ω. Inutile dire che sono tornate a galla un po’ di emozioni che mi hanno riportato ad allora, la nostalgia è una brutta canaglia. Nei primissimi anni ’80 la banda FM forniva una buona alternativa all’ascolto dei dischi in vinile e delle cassette.Ai tempi c’erano molte emittenti private che trasmettevano con basse potenze e quindi l’antenna, ovviamente esterna, era un elemento molto importante che faceva la differenza rispetto ai dipoli forniti dai costruttori. Se il segnale era basso la ricezione stereofonica pativa parecchio. Passai molto presto all’antenna a due elementi in fotografia, montata per la ricezione in modulazione verticale. E’ stato un piacere, in questi giorni, rimontare tutto per vedere come si comporta oggi un sintonizzatore progettato ben oltre un trentennio fa. Il fatto più critico è il posizionamento dell’antenna. Vivendo in un condominio al quarto piano posso al più mettere l’antenna sul balcone, celata in un angolo per evitare discussioni (peraltro mai avvenute) e purtroppo non in vista diretta delle antenne emittenti. I migliori risultati ovviamente si ottengono quando tra l’antenna emittente e quella ricevente, posizionata più in alto possibile, non ci sono ostacoli. Il problema più rilevante è quello delle onde riflesse che nell’F-9 viene denunciato dall’accensione di un LED rosso, il cosiddetto “multipath” e si traduce in un drastico deterioramento del suono. Il sistema si comporta in modo egregio e con alcune emittenti il risultato è decisamente rilevante. Ho utilizzato cavo per satellite con impedenza di 75 Ω e un connettore maschio per TV. Al tempo date le basse potenze di alcune trasmissioni utilizzai anche un amplificatore da palo di cui relaziono in un’altra pagina.