Da parecchio tempo mi diverto a navigare nei siti di e-commerce, spesso cinesi, dove è facile reperire schede elettroniche, in inglese “board”, che nella maggior parte dei casi hanno prezzi molto invitanti. Non entrerò nel merito della questione economica, perché è mia precisa intenzione evitare discussioni, mi limiterò a prendere atto di questa situazione e all’esposizione dei fatti.L’impianto minimalista, per ora nudo, oggetto di questa mia pagina è composto di varie parti:
- Scheda DAC USB
- Alimentatore Mean Well 24 V 6,5 A
- Scheda amplificatore con TPA3116D2
- Diffusori Scythe SCBKS-1100 Kro Craft Speaker Rev. B
L’ordine di spesa per questi componenti è di circa € 90, una cifra affrontabile senza grandi difficoltà, considerando che sono compresi anche i diffusori, solitamente considerati come una delle voci più consistenti nell’acquisto di un impianto audio. La catena inizia da un DAC, dal costo di € 4,12 (spese di spedizione escluse), collegato tramite connessione USB al PC (che provvede a fornire il segnale audio digitale e l’alimentazione), dal quale tramite cavo mini-jack/mini-jack ho prelevato il segnale audio analogico da inviare all’amplificatore. Questo convertitore è basato sul circuito integrato PCM2704 della Texas Instruments, che, anche se ormai datato, offre comunque buone prestazioni. Più che dilungarmi su questa board, posso invitare chi fosse interessato alla lettura della mia pagina “USB DAC“.
La sezione amplificatore è costituita dall’amplificatore vero e proprio e da un robusto alimentatore. Quest’ultimo è un Mean Well da 24 V 6,5 A (trimmerabile tra i 21 V e i 28 V) che fornisce i 24 V necessari al funzionamento dell’amplificatore e ha un costo di € 23.
L’amplificatore, dal costo di € 5,90 (spese di trasporto escluse), comprato in Spagna per far prima, è costituito da una scheda basata sull’integrato TPA3116D2, dotato di aletta di raffreddamento, che scalda ben poco e che fornisce 2 X 50 W su un carico di 4 Ω. Utilizzando diffusori con impedenza di 8 Ω, la potenza riscontrata sarà ovviamente minore.
Segnalo che per errore nelle serigrafie sui morsetti di uscita verso i diffusori c’è stata una inversione dei canali sinistro e destro, che comunque sono in fase. Al di là di questo problema, facilmente risolvibile, tutto funziona bene. La manopola del volume dispone anche di un interruttore per l’accensione dell’amplificatore. Per correttezza devo anche dire che uno dei due amplificatori acquistati dopo poche ore si è guastato, ma il serio venditore spagnolo, da me interpellato in merito, mi ha subito proposto la restituzione dei soldi o la sostituzione del prodotto senza neanche richiedermi l’invio della scheda guasta. Ho optato per la seconda via, dal momento che questo amplificatore mi soddisfa.In tutta onestà ciò che mi ha stupito maggiormente di questo impianto audio minimalista sono i diffusori Scythe SCBKS-1100 Kro Craft Speaker Rev. B. Sono dei piccoli diffusori a due vie da 20 W, alti una spanna (anche se parecchio profondi), con impedenza di 8 Ω e dichiaranti una risposta in frequenza da 58 Hz a 20 kHz. Ne avevo sentito parlare molto bene e non posso fare altro che confermare questa tesi. Le ho testate con tanti brani “cattivi” del mio campionario che sembrano fatti apposta per mandare in crisi un sistema. Ebbene, le “piccole” ne sono uscite a testa alta, nello stupore mio e di chi ha avuto occasione di ascoltare questo impianto audio minimalista. Se consideriamo che le ho pagate € 55,99, non posso che fare i complimenti al progettista e all’azienda che le produce, chapeau ! 🙂
In merito a questo diffusore ho letto alcune recensioni delle quali invito alla lettura:
- TNT Audio: https://www.tnt-audio.com/casse/scythe_krocraft.html
- Il mondo reale dell’Alta Fedeltà: http://autocostruzione.altervista.org/Scythe_Kro_Craft_revB-MOD_MONITOR_STYLE_MKI-2.html
- Non Solo Audiofili: http://nuke.nonsoloaudiofili.com/ScytheKroCraftRevB/tabid/237/Default.aspx
Questo impianto audio minimalista, a mio umile avviso, è fantastico per l’utilizzo su una scrivania, ma anche per l’ascolto in piccoli locali. Chiaramente si tratta anche di vestirlo, per una questione di estetica, anche per non lasciare in vista parti pericolose dell’alimentatore in cui è presente la tensione di 230 Vac. E’ stato anche un piccolo volo di audio creativo che chiunque è in grado di realizzare, soprattutto in buona economia. Per coloro i quali si chiederanno come suoni, rispondo che questo impianto audio minimalista fa fin troppo per la cifra spesa. La soddisfazione maggiore è vedere la faccia che fa chi mi è passato a trovare … 🙂