Chi ha cominciato, come me, ad appassionarsi di Hi-Fi verso la fine degli anni 70, ricorderà sicuramente dell’esistenza dei registratori analogici a cassette o a bobine. Queste apparecchiature avevano meccaniche molto complesse e per un modello con buone prestazioni era necessario sborsare cifre importanti. Alcuni modelli erano dei capolavori di ingegneria elettronica e meccanica ed erano anche esteticamente molto belli. Furono prodotti anche registratori a cassette digitali, con i formati DCC e DAT, ma non ebbero molto riscontro in ambito home. In ambito professionale di studio viene ancora utilizzato il formato DAT. Con l’avvento dell’audio digitale e della masterizzazione dei CD la presenza dei registratori è lentamente svanita e ormai non vengono più prodotti, fatta salva qualche rara eccezione. Il compito principale dei registratori era quello di permettere la copia dei dischi in vinile, per preservarli più a lungo possibile. L’avvento di PC sempre più potenti e di schede audio molto performanti ha sopperito alla scomparsa dei registratori magnetici, anche se il fascino non è lo stesso. Chiaramente ci sono soluzioni per tutti i budget. Una soluzione economica, con spesa intorno ai 30 €, potrebbe essere costituita da una scheda Behringer UCA222, che possiamo conoscere meglio per mezzo del manuale. Tecnicamente può gestire 16 bit con frequenza di campionamento a 32, 44,1 e 48 kHz. Questa viene connessa al PC tramite connessione USB e dispone di un input e di un output, entrambi stereofonici con connettori RCA. La scheda audio, collegando i due input L/R ai rispettivi terminali REC e i due output L/R ai rispettivi terminali PLAY della sezione TAPE dell’amplificatore e installando l’opportuno software, trasforma il computer in un registratore.
Raccomando di controllare su Windows che il dispositivo sia settato in registrazione per la stereofonia e con non meno di 16 bit e 44,1 kHz (click destro sul simbolo dell’altoparlante ⇨ Suoni ⇨ Registrazione ⇨ selezionare il dispositivo Microphone USB Audio Codec ⇨ Click destro ⇨ Proprietà ⇨ Avanzate ⇨ Canali 2, 16 bit, 44100 Hz). Ovviamente questa è una prima soluzione economica a 16 bit che ho sperimentato per provare a registrare su PC. La qualità di una registrazione dipende, come noto, dalla bontà dei convertitori AD, per cui aumentando la spesa è possibile incrementarla, come anche è possibile aumentare la definizione utilizzando schede che permettono di trattare 20 o 24 bit. Per registrare possiamo utilizzare l’open source Audacity (o qualsiasi altro programma). Chiaramente con Audacity, dopo la registrazione, possiamo fare operazioni di taglia e cuci, come anche operazioni sofisticate. Consiglio di salvare i files in formato wav, al più potremo poi comprimere in FLAC o Monkey’s Audio, che, come noto, non alterano la registrazione. Il sistema può registrare qualsiasi segnale stereofonico proveniente dall’impianto, anche se nel mio caso il compito principale è quello di consentirmi la duplicazione dell’audio dei vinili. Molto interessante è il discorso in merito ai software per il restauro dell’audio, di cui mi occuperò prossimamente.