Un tempo le tastiere contenevano tutti i circuiti che si occupavano della riproduzione del suono e ancora oggi la filosofia è questa. Tuttavia, data la potenza dei computer, da alcuni anni si parla di strumenti virtuali e grande successo hanno avuto quelli in tecnologia VSTi. In sintesi lo strumento suonante è costituito da un sofisticato software che “gira” sul computer. E’ necessaria quindi una tastiera, cosiddetta muta, che si interfacci via MIDI con la scheda audio del PC per poter suonare lo strumento virtuale. Questa non genera alcun suono ma fornisce solo l’informazione al calcolatore della nota premuta e dell’intensità del tocco. In realtà la tastiera può fornire anche altre informazioni di controllo, ma ci basti per ora aver compreso il concetto.
Il protocollo di comunicazione utilizzato è il classico MIDI, Musical Instruments Digital Interface, che può gestire contemporaneamente sino a 16 canali.Esiste una quantità incredibile di strumenti virtuali VSTi sviluppati da appassionati e da software house, tantissimi gratuiti e altri a pagamento. Nella fotografia a seguire il MiniMogueVA, simulazione gratuita e fantastica del notissimo MiniMoog che tanta fortuna ebbe negli anni ’70 e seguenti. Ai tempi era un sogno proibito, adesso può fare sognare ancora tanti tastieristi che abbiano una minima dotazione informatica. La cosa fantastica è che la stragrande maggioranza dei software di registrazione multitraccia può interfacciare gli strumenti virtuali VSTi e quindi è possibile la registrazione diretta di questi strumenti. Ne consegue che ormai i software multitraccia attuali possono gestire con estrema semplicità registrazioni di strumenti reali e virtuali.Cosa impensabile un tempo, uno studio per Home Recording può essere limitato a pochi metri quadrati, cosa non sgradita, vista la cronica mancanza di spazio che viene a verificarsi nei normali appartamenti in cui la maggior parte delle persone vive.