Nella pagina Audio 5.1 fatto in casa ho già sviluppato qualche ragionamento sul come codificare in un unico file utilizzante il CoDec AC-3, creato dai Dolby® Laboratories nel 1987, i classici 5.1 canali utilizzati in un impianto Home Theater, tramite il software Audacity® e per mezzo della libreria, Open Source, FFmpeg. Fatte queste premesse, per lavorare in Quadrifonia con gli strumenti che la tecnologia mette attualmente a disposizione abbiamo 2 possibilità :
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La prima, forse più semplice ed economica, è quella di creare con un editor audio come Audacity® un file con 4 piste e codificarlo in AC-3 5.1, usando solo 4 (o 4.1) delle 5.1 tracce, per poi ascoltarlo successivamente su un impianto Home Theater.
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Utilizzare una scheda che abbia almeno 4 ingressi e 4 uscite indipendenti e un editor audio, nel mio caso Reaper, che possa gestire le tracce inviandole in una posizione ben precisa del campo quadrifonico. In tal caso, utilizzando 4 diffusori, è possibile l’ascolto in tempo reale del lavoro che si sta creando.
Partendo dalla prima ipotesi di lavoro e ricordando quanto fatto nella pagina Audio 5.1 fatto in casa, possiamo create in Audacity® 6 tracce posizionate in rigoroso ordine, pena il funzionamento non corretto del sistema, dall’alto verso il basso : 1) Canale Sinistro; 2) Canale Destro; 3) Canale Centrale; 4) SubWoofer; 5) Canale Posteriore Sinistro; 6) Canale Posteriore Destro. Parlando di quadrifonia useremo solo 4 canali, 2 per i canali sinistro e destro frontali e altri 2 per i canali sinistro e destro posteriori. Potremmo utilizzare un quinto canale, il misterioso .1, relativo al subwoofer, poichè, data la direttività pressoché ininfluente del campo di frequenze trattate in questo caso, non si avrebbe nessun deterioramento del segnale quadrifonico. Per non scombinare l’ordine dei canali e trovarli nei punti sbagliati all’ascolto dovremo lasciare vuota la traccia 3 e applicare i ragionamenti di cui sopra per la traccia 4. Per portare ad esempio quanto detto, nella fotografia che segue ho utilizzato segnali di 2 secondi, generati con lo stesso Audacity®, utilizzando 48 kHz di campionamento sui 4 canali. Ovviamente, una volta terminato il lavoro, è possibile salvare su un unico file in cui si è fatto uso del codificatore audio FFmpeg (AC-3).Questo file può essere ascoltato con un impianto Home Theater convenzionale. Possiamo però fare anche altre ipotesi di lavoro utilizzando dispositivi particolari. Infatti, recentemente ho acquistato il Dolby/DTS Decoder/Converter delle seguenti fotografie. Questo dispositivo, di cui relaziono con più particolari alla pagina Dolby/DTS 5.1 Decoder Converter, mette a disposizione 6 output analogici tramite connessione RCA, da sinistra verso destra : 1) Canale Sinistro; 2) Canale Destro; 3) Canale Posteriore Sinistro; 4) Canale Posteriore Destro; 5) Canale Centrale; 6) SubWoofer. Il fatto di avere 6 uscite indipendenti a disposizione può permettere anche usi creativi di questo sistema. La quadrifonia 4.0/4.1 è già un uso creativo, ma potremmo anche inventarci qualche altra cosa. Per l’ascolto quadrifonico, al di là del classico impianto Home Theater, potremmo utilizzare un convenzionale impianto stereo per i canali frontali e magari un paio di diffusori per computer per i canali posteriori in unione alla scheda di cui sopra. Il sistema funzionerà sicuramente, anche se avremo disatteso la regola della quadrifonia che vuole 4 amplificatori e 4 diffusori tutti uguali. Tra le altre cose, per un corretto utilizzo della quadrifonia, l’ascoltatore deve essere posizionato al centro del sistema dei diffusori. Diciamo che usare due diffusori per PC per i canali posteriori potrebbe essere una soluzione per un primo collaudo, per provare l’ebbrezza, in attesa di qualche passo in avanti. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di utilizzare un altro amplificatore e un altro paio di casse. Stavo pensando, per esempio, per i canali posteriori, di utilizzare l’amplificatore Fenice® 20 MKTII abbinato a un paio diffusori Bose Model 141, attualmente sottoutilizzati.
Un problema che sorgerà sarà quello della regolazione del volume dei due sistemi stereo che formano l’impianto quadrifonico, ma questo è un problema hardware che affronteremo prossimamente
Passando invece alla seconda ipotesi di lavoro, possiamo utilizzare una scheda audio con almeno 4 ingressi e 4 uscite indipendenti e un software che possa gestire questa situazione. Essendo appassionato di registrazione multitraccia e disponendo di una scheda audio, Behringer FCA1616, con 8 ingressi e 8 uscite indipendenti posso assicurare che è possibile fare esperimenti di tutti i tipi e con le configurazioni più curiose di diffusori. Usando 4 ingressi e 4 uscite possiamo registrare i nostri strumenti, virtuali e non, e ascoltare tramite 4 diffusori le nostre elucubrazioni quadrifoniche in tempo reale. Per l’ascolto, utilizzo come diffusori anteriori i soliti monitor Behriger MS40 (manuale) e come posteriori provvisori due vecchi diffusori da PC.
Chiaramente per ora ho inciso e/o importato con il mio amato Reaper su quattro tracce e ho fatto una prova di ascolto su 4 uscite per provare l’effetto risultante. Per farsi un’idea, la sensazione è quella provata con i dischi dei primi anni ’60 dove si nota una separazione esagerata tra gli strumenti. Si tratterà adesso di affinare la tecnica per fondere tutte le tracce con un po’ di grazia in un’immagine quadrifonica credibile. Guardando su Youtube alcuni tutorial sul plugin ReaSurround di Reaper ho capito che c’è molto da lavorare per imparare, ma anche una sicura soddisfazione alla fine del percorso … 🙂 … stay tuned.
Un’altra possibilità, esperimento semplice e fattibile, consiste nel collegare quattro microfoni di buona fattura alla scheda audio, da collocare ai vertici di un quadrato ideale e orientati verso il centro. All’interno di questo spazio ci si potrà muovere, suonare e fare quant’altro, sicuri che, registrando i 4 microfoni su 4 tracce indipendenti e riascoltando il tutto con 4 diffusori, il risultato sarà quello di una quadrifonia molto naturale. Per evitare una spesa eccessiva, pur mantenendo la qualità molto alta, ho recentemente trovato sul mercato, a fronte del costo molto contenuto, il microfono a condensatore Neewer NW-800 che è reperibile con facilità in rete in diversi siti di e-commerce con una spesa nell’intorno dei 20 €.
In dotazione viene anche fornita la sospensione con adattatore per l’asta, una protezione antivento in spugna e un cavo XLR-minijack. Al di là di questo cavo con minijack in dotazione, preferisco collegare questo microfono con un cavo XLR-XLR alla scheda audio FCA1616 che può fornire tramite selettore sui 4 ingressi frontali i consueti +48 V necessari al funzionamento di un microfono a condensatore.